Il 13 novembre del 2017, sotto il pianale di un vagone di un treno-merci fermatosi a Brennero e diretto in Austria, agenti della polizia ferroviaria trovarono in stato di ipotermia un piccolo bambino di 5 anni. Intontito e raggomitolato se ne stava aggrappato ad una grande borsa piena di oggetti femminili. Ricoverato in ospedale, il bambino disse di chiamarsi Anthony e di venire dalla Sierra Leone.
E’ da questo fatto di cronaca che trae ispirazione la prima parte dell’ultima uscita di Minga, edizione Terra D’Ulivi (collana Granati) :
“ Oh, Anthony, piccolo Anthony, sei trai i salvati!/ Cristallo dell’alba novembrina e pistillo di papavero,
sei tra i salvati!”
Il bisogno indispensabile che l’essere umano osservi con diligenza e onestà dentro di se pare che sia il filo conduttore dell’intero volume, giacché:
In verità (…)
nessuno e niente sa di essere mai stato
tutto quello che è nato,
e tutto quello che è morto.
Il volume, articolato in 4 parti, ( Ad Anthony, Il camino degli autoctoni/ Der Gang der Autochthonen, L’eco del pargolo, “ Tempi che sono…/Zeiten wie…) è costituito dalla presenza, accanto ai testi in italiano, di quelli in albanese e in tedesco, con traduzione di Werner Menapace, traduttore e autore sudtirolese, e di Ilir Ferra, autore e traduttore albanese.
Testo da: https://libri.albanianews.it/libro/tempi-che-sono-gentiana-minga/